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Intervista al giovane senese che ha prodotto un interessante documentario.
Da quando La Voce del Palio è online non ci siamo mai stancati di ripetere che il mondo delle Contrade a Siena non è legato solo al Palio. Ci sono tanti aspetti legati alla storia e alla cultura della città di Siena. A questo proposito abbiamo scambiato alcune battute con Francesco Joosten, giovane senese che ha prodotto un documentario dove si raccontano gli antichi mestieri senesi e le corporazioni legate alle 17 Contrade.
Francesco, come è nata l'idea di questo documentario?
"L'idea è partita da me e da Diego Giachetti di Place2b Siena cercando di trovare una forma "diversa" per raccontare Siena con le sue antiche corporazioni e mestieri. Grazie al lavoro di eminenti storici ci siamo appassionati sempre di più a questo "progetto".
Parlando di corporazioni ci sarà un accenno anche delle Contrade...
"Sì certo, nel documentario viene citato anche Giulio Pepi che negli Anni Ottanta in suo libro parlò dell'associazione tra corporazioni e Contrade che oggi vediamo nel Corteo Storico".
Prima hai parlato del contributo di importanti storici senesi: di chi si tratta?
"Sono tre "pionieri" della cultura senese: Giuliano Catoni, Paolo Neri e Stefano Maestrini. Sono persone che rappresentano un'assoluta garanzia quando di parla di fatti in ambito storico".
Si guarda al passato ma come è specificato anche nel trailer, c'è un importante sguardo anche al futuro....
"C'è uno sguardo al passato cercando di capire chi ha fatto e costruito questa Città, mattone dopo mattone. Peraltro il Governo dei Nove (che amministrò Siena dal 1287 al 1355 ndr) era composto da artigiani e non da aristocratici. Nel documentario ci sono molti spunti di riflessione per il futuro della Città di Siena".
Ci sarà un seguito a questo documentario, parlando magari più nello specifico delle Contrade?
"Il nucleo del documentario si fonda su una domanda cioè perché non continuare oggi l'associazione tra mestieri e Contrade di cui aveva parlato Giulio Pepi nel suo libro?. Nel volume di Pepi si riporta la tesi di alcuni storici secondo cui questa associazione fosse un pò "forzata" ad esempio la Civetta era associata ai calzolai perché nel territorio c'è Via Calzoleria. L'idea è che questa associazione tra mestieri e contrade possa trasformarsi in opportunità di lavoro per i contradaioli. Alcune Contrade come il Nicchio e la Pantera hanno creato delle onlus dedicate alle antiche corporazioni mentre altre hanno onlus che però sono destinate ad altri fini. Secondo me sarebbe bello che tutte le Contrade creassero un qualcosa legato alle proprie corporazioni di riferimento. Potrebbe essere un importante "volano" anche dal punto di vista turistico che porterebbe i turisti a stare qualche giorno in più a Siena vivendo esperienze che sicuramente sono uniche. Purtroppo in era moderna i lavori artigiani stanno andando a sparire ma per fortuna sono i più affascinanti e ricercati. Io con questo documentario ho dato uno spunto e sicuramente anche a livello economico questo discorso delle Contrade associato agli antichi mestieri non è una baggianata. Potrebbe essere interessante anche per i contradaioli che potrebbero riscoprire quello che è stata la Contrada nel suo passato".
Quanto è importante riscoprire le nostre radici in un periodo come quello attuale?
"Senz'altro è qualcosa di affascinante, ti imbatti in un contesto che conosciamo tutti ma dove ti capita anche di scoprire cose nuove. Leggere documenti storici molto antichi ti lascia sempre a bocca aperta e nello specifico quando si parla di aneddoti ben documentati con personaggi realmente esistiti ancora di più".
Quando sarà possibile vedere il documentario?
"Il documentario sarà presentato in primavera, ancora una data precisa non ce l'abbiamo. L'idea è quella di fare un evento di presentazione entro la fine di maggio dove tra l'altro faremo una sfilata con abiti fatti da noi: sarà una cosa molto particolare".
Francesco Zanibelli
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