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"Porterò i cavalli a Fucecchio se avrò delle “situazioni aperte” altrimenti li lascio a casa"
Come è ormai consuetudine la Voce del Palio intervista il fantino che dopo ogni giornata di corse si è messo in maggiore evidenza con le vittorie. Ieri il protagonista di giornata è stato senza dubbio Francesco Caria detto Tremendo, che a Fucecchio a collezionato ben 3 vittorie: 2 con i mezzosangue Brigantes (cavallo che vedremo anche nel circuito senese) e Rijahid e una con il purosangue Nocciolo. Sentiamo cosa ci ha detto.
Raccontaci le tue tre vittorie
Con Brigantes sono partito in testa, il cavallo mi ha risposto bene, è migliorato dallo scorso anno dove aveva già dimostrato di galoppare. Ieri ha riconfermato le sue doti, l'anno di esperienza in più gli ha fatto comodo. In un ipotetico lotto a Fucecchio potrebbe dire la sua però molto dipenderà da cosa si aprirà per me in quel palio: porterò i cavalli a Fucecchio se avrò delle “situazioni aperte” altrimenti li lascio a casa. Poi c'è stata la vittoria con Nocciolo, un purosangue nuovo che ho comprato con degli amici. Sono partito terzo, è partito in testa Jonatan (Bartoletti n.d.r), poi sono riuscito a guadagnare la testa e a vincere. Questo cavallo è la seconda corsa che fa in provincia, già a Pian delle Fornaci aveva dato dei segnali positivi e ieri ha confermato le doti che aveva fatto intravedere a Pian delle Fornaci. E' un cavallo che ho preso per farci Asti e vediamo se mi si apre qualcosa anche per Piancastagnaio. Con lui non voglio affrettare le cose, è giusto anche che capisca da sé come funziona il “giochino”. Anche Rijahid ha dimostrato di avere qualità e di “saper muovere i piedi”, è andato molto bene. Anche qui ho preso subito la testa e non ho avuto problemi a vincere.
Ieri hai dato un bel segnale
Sì, sono carico, voglio rientrare nei giochi in maniera importante, sto lavorando sui cavalli in maniera seria e professionale come ho sempre fatto e i frutti si stanno raccogliendo. Punto a fare sempre meglio, miei obiettivi sono “alti”.
Francesco Zanibelli
Foto: Alessio Pacini