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"Entro giugno verranno riaperte".
Domenica 31 maggio sarà il giorno della Festa Titolare della Contrada del Drago che festeggia Santa Caterina da Siena. Ne abbiamo parlato con il Priore Claudio Rossi che è anche Rettore del Magistrato delle Contrade.
Priore, come si svolgeranno le celebrazioni per la vostra Festa Titolare?
"Sarà tutto molto semplice purtroppo. Sabato mattina faremo l'omaggio ai defunti poi nel pomeriggio andremo incontro senza tamburi e bandiere al Priore dell'Aquila, nostra alleata. Alle 8 ci sarà la messa nell'Oratorio con Sua Eccellenza l'Arcivescovo che è uscito dalla quarantena. Faremo un video ufficiale della Contrada che daremo alle televisioni per proiettarlo. La messa sarà in diretta in modo tale che i contradaioli potranno vederla. Ci sono poi state altre iniziative dei vari gruppi che hanno fatto qualche cosa".
Parlando proprio di iniziative, anche a livello telematico, quali attività sono state organizzate?
"La Società ha fatto un quiz: un'iniziativa scherzosa e divertente. Poi, sempre la Società, ha fatto una ricetta in video ogni sera. I giovani si sono ritrovati in forma telematica e hanno cantato l'inno. Sicuramente la Contrada non è stata totalmente ferma: chiaramente manca il contatto, il vedersi e lo stare insieme".
In generale secondo lei le Contrade come stanno questo periodo difficile?
"Direi che c'è stato un approccio molto serio e responsabile. Chiaramente adesso si sente il bisogno di riaprire le Società di Contrada e avere se non altro la possibilità di stare insieme anche se non nei modi consueti. Credo che in questo periodo abbiamo riscoperto altri aspetti e stiamo apprezzando di più quello che siamo e quello che facciamo".
Per quanto riguarda le riaperture delle Società di Contrade, a che punto siamo?
"Stiamo lavorando e siamo in contatto con il Comune, i Presidenti di Società e i Priori per vedere di trovare un modus operandi. Al di là delle normative, bisogna sapere poi come poterle mettere in pratica. Siamo impegnati per cercare di riaprire prima possibile: io spero che possiamo farlo nel giro di poco tempo. Credo che senz'altro entro il mese di giugno riapriremo anche se ancora non sappiamo di preciso quando. Gli sforzi che stiamo facendo in questo momento sono finalizzati a trovare un protocollo che sia calzante alle nostre attività e ovviamente in ottemperanza a quanto previsto dalla legge".
Da Priore e anche da Rettore del Magistrato, quanto è stato complicato affrontare un periodo del genere?
"Indubbiamente è un periodo difficile: su questo non c'è dubbio. Per fortuna c'è sempre stata una grande unità di intenti con i priori e anche con l'Amministrazione Comunale: insieme a loro siamo riusciti in qualche modo a gestire questo momento. Questo sicuramente facilita molto nel prendere le decisioni".
Sarà un'estate senza Palii quindi molto difficile da affrontare per tutti i contradaioli...
"Sì è vero, io non so come faremo a trascorrere quei giorni dal 29 giugno. Ghigo Giannelli ci diceva sempre (e io concordavo con lui) che il 29 giugno è il più bel giorno dell'anno perché si riparte, si sente l'atmosfera di Piazza e ancora non c'è la tensione del Palio. Il 29 quando si va a vedere le batterie siamo tutti speranzosi e fiduciosi: è un momento bello per tutti. Pensare che il 29 giugno saremo da qualche parte senza la terra in Piazza è molto dura".
Il 29 giugno del 1941 il vostro storico barbaresco Lorenzo Fabbri detto "Pappìo" portò il cavallo Montecucco in Piazza durante l'interruzione bellica e fu in breve seguito da tutta la popolazione senese. Da romantici del Palio ci chiedevamo se un'iniziativa simile potrebbe essere riproponibile...
"Non lo so, quello fu un gesto spontaneo ed estemporaneo. Lui scrisse "Il Palio non si fa" a carboncino in una colonna dell'Entrone. Secondo me sono quelle cose in cui c'è la spontaneità e che vengono bene quando c'è proprio la spontaneità".
Foto: Oksiena (www.oksiena.it)