¯
Fu il Palio della rinascita per Siena.
Oggi, 2 luglio 2020, il Palio non c'è. Vogliamo però raccontarvi la storia del Palio del 2 luglio 1945 che fu quello della rinascita dopo gli anni bui del Secondo Conflitto Mondiale che impedì l'effettuazione dei Palii dal 1940 al 1944. In questi giorni caratterizzati da un velo di tristezza vogliamo infatti dare un messaggio di speranza e di positività.
Il 26 maggio 1945 la Giunta Comunale guidata dal Sindaco Carlo Ciampolini decise in accordo col Magistrato delle Contrade per la ripresa del Palio già a partire dal 2 luglio. Le difficoltà organizzative non erano però di poco conto a partire dal reperimento dei cavalli. Per quanto riguarda le 10 contrade partecipanti, l'estrazione era stata effettuata il 9 giugno del 1940. Erano state estratte Pantera, Lupa e Giraffa che si aggiunsero a Selva, Drago, Oca, Chiocciola, Tartuca, Bruco e Leocorno.
Alla Tratta vennero presentati 16 cavalli e, tra i 10 prescelti, l'unico ad aver corso almeno un Palio era il mitico Folco che all'epoca aveva 18 anni e che aveva al suo attivo 6 vittorie in Piazza del Campo. Durante gli anni della Guerra i proprietari lo avevano tenuto "nascosto" nelle campagne senesi. In quel Palio fu assegnato alla Giraffa che gli affidò la monta di Tripolino, uno dei fantini più quotati dell'epoca.
Tra gli altri cavalli segnaliamo la presenza di Montecucco del sor Ettore Fontani che il 29 giugno di 4 anni prima era stato portato in Piazza del Campo dal mitico barbaresco del Drago Pappìo. In quel Palio fu assegnato alla Selva.
Anche tra i fantini ci sono tanti esordienti tra cui citiamo Primetto Cortigiani detto Ciambella (Oca) di professione spazzino, lo studente della Facoltà di Giurisprudenza Gioacchino Calabrò detto Rubacuori (Pantera) che sarà protagonista nel Palio della Pace del mese seguente e Renzo Provvedi detto Renzino (Lupa), stalliere della tenuta di Pontignano che non conosceva neppure i colori delle contrade. C'erano poi i mestieranti della Piazza come il già citato Tripoli Torrini detto Tripolino, Fernando Leoni detto Ganascia (Leocorno), Primo Arzilli detto Trecciolo (Bruco) e Pietro De Angelis detto Pietrino (Selva).
Quel Palio fu corso alla presenza delle forze armate alleate. Il Mossiere Guglielmo Ricci chiamò nell'ordine Leocorno, Tartuca, Pantera, Chiocciola, Oca, Bruco, Selva, Drago, Giraffa e di rincorsa la Lupa. Dopo una prima partenza falsa, si partì. Scattò in testa la favorita Giraffa con Tripolino e Folco, seguita dalla Lupa mentre l'Oca cadde alla Mossa. Alla Cappella Montecucco, il cavallo della Selva, si fermò.
La Giraffa si trovava saldamente in testa ma al terzo San Martino la Lupa con l'esordiente Renzino e Mughetto riuscì a guadagnare la testa superando dall'esterno la Giraffa. Il dopo-Palio fu molto caldo per l'assalto dei brucaioli alla stalla della Giraffa e per le contestazioni subite da Pietrino da parte dei contradaioli della Selva.
La Lupa attendeva la vittoria dal Palio del 16 agosto 1937. Il Capitano vittorioso era Giulio Cinquini, con i mangini Giovanni Pianigiani; Dante Bencini; Fulvio Masti. Il Priore era Gino Mazzeschi.
Renzino, stalliere della tenuta di Pontignano è rimasto nella storia del Palio per essere stato l'unico fantino ad aver vinto l'unico Palio corso. Ad agosto dello stesso anno corse la prima prova nella Civetta con Folco (che vinse poi quel Palio con Il Biondo). L'anno successivo, nell'agosto del 1946, tornò nella Lupa correndo le prime 4 prove su Folco. Infine l'ultima apparizione di Renzino in Piazza del Campo risale al Palio di luglio del 1948 quando corse la prima prova nella Giraffa su Ginestrella.
Fonte: www.ilpalio.siena.it
Foto: www.ilpalio.org