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Fu corso il 20 agosto del 1945.
Il 2 luglio 2020 vi abbiamo raccontato la storia del Palio del 2 luglio 1945 che fu il primo dopo l'interruzione bellica dal 1940 al 1944. Oggi, giorno del Palio dell'Assunta, vogliamo raccontarvi la Storia del Palio della Pace del 20 agosto 1945 che doveva essere il 19 ma che fu rimandato al 20 a causa di un violento acquazzone. Un altro messaggio di speranza e positività in un giorno molto triste per tutto il popolo senese.
Poco dopo il Palio dell'Assunta del '45 vinto dalla Civetta con Il Biondo e Folco, il popolo senese chiese con grande determinazione un Palio Straordinario per la fine della Seconda Guerra Mondiale. Tra i contradaioli più attivi ci fu il barbaresco del Drago Lorenzo Fabbri detto Pappìo.
Venerdì 17 agosto 1945 fu fatta l'Estrazione delle Contrade. Uscirono Bruco, Drago, Torre, Pantera, Aquila, Nicchio, Leocorno, Tartuca, Valdimontone e Istrice. Alla Tratta furono presentati 14 cavalli tra cui Mughetto (vincitore del Palio di luglio nella Lupa con Renzino) che fu assegnato a Bruco e il grande Folco, vincitore del Palio di pochi giorni prima nella Civetta che fu assegnato al Drago. Tra gli esordienti segnaliamo la presenza di Piero, che fu assegnato alla Torre e che negli anni successivi vincerà ben tre Palii.
Il Bruco sul potente Mughetto si affidò all'esperto Primo Arzilli detto Il Biondo, vincitore del Palio di agosto nella Civetta. La Contrada di Barbicone non vinceva dal 16 agosto 1922 e in quel Palio era fortemente impegnata, anche dal punto di vista economico. Il Drago su Folco scelse Gioacchino Calabrò detto Rubacuori, giovane studente di Giurisprudenza che aveva già all'attivo due Palii corsi e che ad agosto aveva già montato nel Drago sul cavallo Isola Farnese. La Torre sull'esordiente Piero montò un fantino molto quotato: Fernando Leoni detto Ganascia. La vittoria del Bruco era stata da molti per scontata anche se il Drago era considerata (a ragione come vedremo) una "mina vagante".
Furono effettuate soltanto due prove. Il Mossiere Lorenzo Pini chiamò nell'ordine: Bruco, Torre, Pantera, Istrice, Nicchio, Leocorno, Aquila, Drago, Tartuca e Valdimontone. Il Mossiere invalidò due mosse in cui la Tartuca con Boccaccia ed Elis era partita in prima posizione. Seguirono momenti di grande tensione con il tartuchino Silvio Gigli che scese in pista e schiaffeggiò il Mossiere. La Contrada di Castelvecchio per protesta decise di non correre il Palio.
La busta fu cambiata e, alla partenza valida partì in testa l'Istrice con Pietrino e Bozzetto, seguita da Drago, Nicchio e Bruco. L'Istrice ostacolò il Drago che stava rimontando molto forte e il Bruco riuscì a prendere la testa. Il Bruco era in testa ma il Drago riuscì ad affiancarlo. Ne seguì uno scambio di nerbate tra il Bruco e il Drago con l'accoppiata di Camporegio che ebbe la meglio guadagnando la testa.
All'ultimo San Martino Mughetto, cavallo del Bruco, andò a dritto agevolando la vittoria del Drago che andò a vincere con Rubacuori (alla prima vittoria in carriera) e Folco che a 18 anni vinse il suo ottavo Palio. Il Capitano del Drago era Silvestro Nozzoli mentre i mangini erano Renato Cambi e Fausto Santini; il Priore Rio Mattei.
Il dopo-corsa fu molto turbolento con i brucaioli che non si rassegnavano e presero il Palio dipinto da Dino Rofi riducendolo in brandelli. Il fantino del Drago Rubacuori rischiò il linciaggio. Due giorni dopo, il 22 agosto 1945, alla presenza dei paggi delle 17 contrade, fu poi riconsegnato al Drago il Drappellone di Dino Rofi.
Foto: www.ilpalio.org