¯
"La mia speranza è quella che faccia bene in ippodromo.
La dedizione e la cura per l’allevamento, insieme alla passione per le corse in ippodromo contraddistinguono Francesco Savelli, giovane senese amante dei cavalli e del Palio. In questa seconda intervista per la rubrica “Attese speranze e sogni” Francesco ci presenterà Bombolone, giovane debuttante della scuderia Savelli-Murtas nato nel 2017 dallo stallone Imperatore da Clodia e dalla fattrice Elvetica.
Quando è arrivato in scuderia e come vi siete conosciuti?
“Bombolone è arrivato nella scuderia di casa a Fogliano nel maggio del 2019. Lo portò Sebastiano Murtas all’età di due anni ed era ancora da domare. Ci è subito piaciuto sia esteticamente, per il fatto che è grigio e sia fisicamente perché è "corto" e "stretto" e ci piaceva per un eventuale futuro in Piazza del Campo. Poi, piano piano, vedendolo da noi tutti i giorni, abbiamo deciso di comprarlo o meglio, mio nonno ha deciso di comprarlo perché alla fine il proprietario è lui: è giusto dirlo. Ci è piaciuto e ci abbiamo creduto da subito.”
Parlaci un po' del vostro legame
“Come tutti i cavalli che arrivano in scuderia da noi, con ognuno di loro si crea un legame diverso e particolare. Però con i cavalli che arrivano da piccoli e che vedi crescere il legame si crea molto forte perché sin dalla doma , ai primi passi che muove in allenamento lo osservi, è sempre sotto il tuo occhio ed è un fattore che ti lega molto all’animale. Inoltre, è un cavallo molto dolce come carattere: si presta alle coccole, alle carezze e di conseguenza il legame si è creato molto velocemente. Questo aumenta anche le speranze su di lui: quando c’è tanto legame automaticamente le aspettative sono più alte perché ci speri di più.”
Pregi e difetti
“I pregi ancora dobbiamo vederli perché comunque è un cavallo un po' tardivo e, per far sì che si sviluppasse al meglio tutto il tessuto osseo e muscolare, abbiamo deciso di aspettare quest’anno per fargli compiere quattro anni e farlo debuttare. Di conseguenza per i pregi aspetto a parlarne. Senz’altro un pregio lo posso dire: è molto coccolone e poi per come piacciono i cavalli a me lui è grigio e un cavallo grigio ha già un grosso pregio. Difetti: è un po' “mordacchione”: quando sei lì un morsetto prova a dartelo perché fondamentalmente è un giocherellone che ancora deve debuttare quindi si sente ancora un po' un puledro. Però per parlare di pregi e difetti è ancora presto.”
Come ha lavorato il cavallo in questo periodo?
“Il cavallo in questo periodo sta la vorando da Riccardo Barontini a Pian delle Fornaci. Riccardo è un allenatore a tutto tondo, con un’esperienza nell’ippica trentennale. Abbiamo deciso di fare questa scelta perché, volendolo fare debuttare in ippodromo, il cavallo aveva senz’altro bisogno di lavorare tutti i giorni in pista. In accordo con Sebastiano e nonno, abbiamo ritenuto che questa fosse la soluzione migliore per lui e per noi che comunque in questo periodo di frittelle riuscire a stargli dietro è molto impegnativo. Sta lavorando lì da un paio di mesi e siamo contenti, sia noi che l’allenatore perché ci sta facendo vedere che qualcosa di interessante c’è. Adesso stiamo aspettando di debuttare, che lui sia pronto al debutto e stiamo lavorando per far sì che questo avvenga il prima possibile e nelle condizioni migliori possibili.”
Cosa ti aspetti dal suo esordio ?
“Mi aspetto che faccia bene perché comunque ha una linea di sangue importante: il padre è Imperatore da Clodia, non ha bisogno di presentazioni, e la madre è Elvetica, una cavalla che nasce da due fondo inglese buoni e che ha ottenuto diverse vittorie all’Ippodromo di Chillivani vincendo anche il Gran premio Europeo dell’Anglo Arabo. Ovviamente al cavallo servirà il tempo di adattarsi alle corse in ippodromo che costituiranno il suo reale esordio. Mi aspetto che sia competitivo già nelle prime corse e che si faccia qualcosa di buono. Debutterà contro “cavalloni”: cavalli già fatti e che hanno già vinto però noi ci speriamo.”
Quali sono i vostri obiettivi?
“Vorrei che corresse bene in ippodromo e che potesse fare un’annata di ippodromo interessante più che le consuete due/tre corse per fargli imparare dato che probabilmente il Palio, anche se non c’è nulla di ufficiale, non si farà neanche quest’anno. Mi piacerebbe che andasse bene e corresse bene in ippodromo. Per nonno l’obiettivo è sicuramente quello che vada bene in Piazza del Campo perché a lui piace più dell‘ippodromo e quando acquista tiene i cavalli e li prepara unicamente per il Palio.”
Nome impegnativo in un contesto come quello di Piazza del Campo: ne sarà all’altezza?
“Il nome è impegnativo e anche divertente: noi ci scherziamo chiamandolo “Bombolone, Bombolò…” oppure simuliamo che sia toccato a una Contrada: “C’è toccato il Bombolone, c’è toccato il bombolone…”. Vedremo: potrebbe essere un’arma a doppio taglio. Noi speriamo ovviamente che sia all'altezza del suo poi starà a lui dimostrare quello che vale, anche nel percorso dei prossimi anni. Dovrà essere lui a farci vedere se ne sarà all’altezza e a darci la risposta.”
Attese speranze e sogni di Francesco e Bombolone
“L’attesa è lunga. È già da due anni che è in scuderia, l’ho visto crescere e tutto però questo non è mai stato un problema perché mi piace molto allevare: è una mia grande passione. Ci ho già provato tempo fa: avevo un puledro che poi purtroppo è morto dopo due mesi. Adesso, insieme ad un gruppo di amici miei, ne stiamo aspettando un altro. Per me le attese non sono un problema sotto il punto di vista del tempo. Per quanto riguarda le speranze e i sogni, in genere io tendo sempre a sperare bene e tanto. La mia speranza, come ho già detto, intanto è quella che lui faccia bene in ippodromo. Quella di nonno (che poi è il reale proprietario) anche se me ne occupo io a tutto tondo del cavallo, è quella che lui faccia bene in Piazza del Campo e- perché no- un domani, il sogno di rivedere un cavallo della famiglia Savelli vincere il Palio c’è e c’è sempre stato. Non è facile rientrare nei dieci ed è ancora meno facile con tutte le logiche che ci sono: bomboloni, big, incastri, monte e accordi che fanno parte del Palio e lo rendono bellissimo e unico. Non è facile che un cavallo vinca il palio e nemmeno che lo corra però noi siamo in gioco: “ci s’ha Bombolone” e speriamo che lo sia davvero un Bombolone…”.