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"Vederla correre il Palio è stato bellissimo".
Due donne che hanno affrontato insieme difficoltà, paure e incertezze ma che non si sono tirate indietro riuscendo nella loro prima impresa in Piazza. In questa terza intervista per la rubrica “Attese speranze e sogni” Elisabetta Ferrini ci parlerà di Tonina e della loro esperienza “Straordinaria”. Questa la scheda di Tonina: grigia nata nel 2012 da Groom Tesse e Unna II. In Piazza del Campo: 1 Palio corso, 5 presenze alla Tratta, 6 presenze alle Prove di Addestramento Mattutine. In ippodromo 10 corse disputate con 0 vittorie e 4 piazzati.
Come vi siete conosciute e quando è arrivata in scuderia?
“Io e Tonina ci siamo conosciute molto tempo prima che lei arrivasse in scuderia da Massimo Donatini dove io avevo i cavalli. Sono diversi anni ormai che io - grazie ad una passione trasmessa dal mio babbo- ho iniziato ad avere i cavalli. Lui li aveva tanti anni fa in società con Mario Savelli mentre io dal 2010, circa ho iniziato a prendere in mano questa passione. Inizialmente abbiamo avuto cavalli solo per l’ippodromo poi io mi sono avvicinata un po' a quello che è il mondo del Palio. Abbiamo ricreato un ambiente a casa mia (vicino Colle Val d’Elsa) simile a una vera e propria scuderia con giostra, box, tondini e una pista analoga a quella di Piazza del Campo. Nel tempo si sono susseguiti spesso diversi ragazzi che venivano ad allenare i cavalli e che in seguito hanno intrapreso la propria strada in provincia. C’è stato per un po' di tempo Michele Uccheddu, che poi è andato a lavorare da Walter Pusceddu e da Mario Savelli; c’è stato anche Paolo Meraviglia e per un periodo anche Luigi Carrus. Quest’ultimo allenava i miei cavalli, in quel periodo io avevo Oceano Baio e in cambio mi chiese di poter portare due suoi cavalli che aveva in gestione tra cui c’era anche Tonina. Al tempo Tonina era una puledra che si affacciava al mondo delle corse. Era una cavallina molto maneggevole e carina: l’aspetto è quello che ha tutt’ora e che comunque ti entra nel cuore, soprattutto per chi è appassionato di cavalli e non lo fa puramente per questioni professionali. Da quel momento ho avuto Tonina per alcuni mesi a casa anche se ovviamente non era ancora di mia proprietà. Dopo varie vicissitudini questo ragazzo è andato via e, a distanza di un paio di anni, con Massimo Donatini ci hanno proposto questa cavalla che poi è arrivata definitivamente in scuderia nel 2018; da lì abbiamo iniziato il percorso legato esclusivamente al mondo del Palio.”
Parlaci un po' del vostro legame
“Il legame con Tonina è un legame che si è consolidato con il tempo. Purtroppo lei non ha un carattere semplice: non è una cavalla che appena vede qualcuno si mostra subito disponibile: è sempre sull’attenti ed è molto particolare. È anche una cavalla che dà soddisfazioni e che non crea necessariamente grandi problemi: si adatta bene alle situazioni nonostante il suo particolare carattere. Noi ci siamo approcciate insieme a quello che è il mondo del Palio: è stata lei a farmici avvicinare particolarmente perché é stato con lei che io ho portato il mio primo cavallo in Piazza: vederla correre il Palio è stata la mia gioia più grande. Come ti dicevo questa è una passione che mi ha trasmesso il mio babbo e lui è sempre stato un grande passionista dell’ippodromo: abbiamo avuto cavalli che hanno vinto in ippodromo ma io sento che la passione e l’adrenalina che mi dà la provincia o la sola idea di vedere il mio cavallo in Piazza in ippodromo non c’è. Diciamo che io vedo l’ippodromo più come un ambiente “d’élite” mentre la provincia è più rude, più cruda però mi trasmette molta più adrenalina. Questo io l’ho vissuto con lei e per questa ragione il nostro è un legame che si è evoluto e che si è consolidato mano a mano. A me (e penso anche a lei) ha anche dato grandi soddisfazioni perché fondamentalmente un cavallo può correre un solo Palio e non vincerlo ma poi una volta che lo corri entri comunque nella storia dei cavalli di Siena. La cosa che mi ha dato più soddisfazione è stata ricevere messaggi di ammirazione da parte di una Contrada veramente importante come la Torre, insieme ai messaggi di affetto di bambini che chiedevano di vedere Tonina perché era rimasta nel cuore. Così carina, così inesperta ma anche capace di creare quella che è stata la situazione dello Straordinario. Quindi come io l’ho definita lei è “straordinaria” proprio perché è riuscita con la sua inesperienza, con la sua dolcezza e con la sua particolarità a entrare nel cuore di una grande Contrada e anche di far parlare di sé.”
Pregi e difetti
“La cavalla che io avevo conosciuto a casa e che era molto maneggevole in realtà si era trasformata in una cavalla abbastanza complicata, un po' per carattere e un po' per varie vicissitudini alla quale probabilmente era stata sottoposta negli anni con i vari passaggi di proprietari. Diciamo che era diventata una cavalla, non tanto complicata ma bensì impegnativa. Innanzitutto è una femmina e per questo ha il suo modo di imporsi e ha un po' di quelle difficoltà che spesso si riscontrano in un carattere femminile. Questo è già un punto che potrebbe andare a suo favore o sfavore: dipende. Comunque è una cavallina che va saputa prendere, nel senso che io ho potuto vedere, in base a chi l’ha montata, come il cambio di mano nella gestione della cavalla era fondamentale perché spesso voleva dire anche la buona o cattiva resa nella prestazione sportiva. Quindi non è una cavalla che può essere maneggiata da tutti: questo non significa niente e non voglio nessuno però questi suoi lati del carattere particolari non la rendono nemmeno così facilmente gestibile. Ci sono cavalli che sono gestibilissimi da tutti e probabilmente sono anche i cavalli migliori. Ci sono poi dei cavalli che hanno un carattere più particolare e magari sono anche quelli che non necessariamente sono i migliori ma che riescono a dimostrare quanto possa valere o meno un fantino. Lei ha questo carattere particolare che la porta a essere una cavalla non per tutti e probabilmente questo le ha giocato un po' di credibilità nel poterla rivedere in Piazza. Adesso parlo più da un punto di vista tecnico che affettivo perché logicamente una cavalla che è difficilmente gestibile in alcuni aspetti comporta che spesso vengano prediletti cavalli più sicuri e affidabili soprattutto quando c’è la possibilità di scegliere tra centinaia di cavalli disponibili. Per me sarebbe bello rivederla in Piazza, rivederla correre e rivederla partecipare a quello che è l’obiettivo per cui viene allenata però la nostra soddisfazione ce la siamo tolta, se l’è tolta lei ed è stato veramente bello vederla in Piazza.”
Come avete lavorato in questo periodo?
“Tonina ha vissuto un anno abbastanza a digiuno. In parte perché comunque l’anno scorso -dato l'annullamento dei Palii- si è presa un anno di riposo. Aveva comunque visto 2/3 Carriere nel 2018 e nel 2019 aveva fatto entrambe le Tratte quindi diciamo che nel 2020 si è riposata e per lei non è stato qualcosa di negativo perché l’ho vista in parte anche rifiorire.”
Cosa ti aspetti da lei e quali sono i vostri obiettivi?
“Nel 2021 l’obiettivo è sempre lo stesso: rivederla in Piazza con le dovute cautele e, se ci sarà l’occasione di sicuro sarà una felicità immensa. Credo però che gli obiettivi rimangano questi, sia per me che per Massimo Donatini che la allena e che ringrazio perché è sempre stato fondamentale nella gestione di Tonina, nella sua crescita e in quello che è stato e sarà il suo percorso agonistico. Infine, entrambi siamo dell’idea di non voler forzare troppo la mano: se Tonina per le prossime Carriere non dovesse più essere scelta sarebbe inutile insistere perché non è nella nostra indole e perché noi comunque il nostro obiettivo lo abbiamo raggiunto quindi a quel punto l’obiettivo sarebbe quello di vederla un domani mamma".
Un esordio “Straordinario” il suo: quale è il ricordo più bello che ti ha lasciato?
“L’esordio “straordinario” è stato particolare proprio perché la cavalla la teneva una mia carissima amica mentre io e Massimo Donatini eravamo fuori ad aspettare. Quando ci è arrivata la lista dei cavalli dove c’era anche Tonina eravamo super contenti entrambi, sia Massimo (come allenatore e proprietario) che io come proprietaria. Ovviamente poi, una volta certi della presenza di Tonina nei dieci, sono iniziate ad arrivare mille paure soprattutto legate al fatto che c’erano alcune coppie di rivali. Una delle mie più grandi paure era quella che lei potesse toccare a una coppia di rivali. Con Massimo speravamo perlomeno facesse un palio più tranquillo visto che era alla prima esperienza. Così non è stato ma sono stata più volte a trovarla nella Contrada e devo dire che in un documentario girato nella contrada della Torre per la trasmissione “Nemo” nei 4 giorni del Palio Straordinario è racchiuso quello che è stato il mio stato d’animo durante quei giorni. La “disperazione” di vederla in una Contrada così importante e di grande spessore con la rivale in piazza che ebbe a sorte uno dei cavalli migliori, e il solo pensiero di dire: “Oddio e se succede che vince l’Oca lei piccinina verrà travolta dalle critiche”. Invece Tonina è stata accolta a fine carriera come una sorta di eroina e la più grande soddisfazione è stata sicuramente vederla correre il Palio. Il ricordo più bello è stato quando è tornata in Contrada e vedere che veniva acclamata come se il palio l’avesse vinto e questo è stato davvero bello. Lo dico da proprietaria e non da contradaiola ma è stato bello perché la cavalla per tanta fortuna e anche per tanta bravura da parte del fantino ha fatto quello che poi la Contrada voleva. Sono contenta di vedere che tutt’oggi Tonina è nell’immagine di profilo di molti torraioli, usata proprio per sbeffeggiare la rivale con molto orgoglio. Questo mi dà molta gioia: perlomeno è rimasta nel cuore e non è caduta nel dimenticatoio nonostante il Palio non l’abbia vinto.”
Cos’ha imparato Tonina da questa esperienza e quanto ancora ha da imparare?
“Tonina da questa esperienza ha maturato molte difficoltà. Ti posso assicurare che per una cavalla con queste problematiche caratteriali non è stato semplice affrontare un Palio “a bomba” in questo modo e con queste modalità. Di conseguenza non è stato semplice riuscire a trovarle la via giusta per arrivare ai quattro giorni che le sono serviti tantissimo per crescere. Tutt’ora Tonina quando sente qualche bambino vicino la scuderia che suona il tamburo o le chiarine che suonano da qualche telefono si mette subito sull’attenti perché i ricordi per lei sono stati drammatici e belli allo stesso tempo. Ha ancora da imparare, è giovane ma questa Carriera l’ha segnata nel bene e nel male: nel bene perché è arrivata all’obiettivo che ogni cavallo da Palio ha e che ogni amante di cavalli da palio si prefigge; nel male perché pregi e difetti sono venuti fuori tutti insieme e questo ha generato opinioni differenti. Dal punto di vista contradaiolo l’esperienza è andata a buon fine mentre dal punto di vista tecnico potrebbe aver mostrato troppe insicurezze che magari non le sono giovate e non le gioveranno in seguito però ti ripeto: io sono a posto con la coscienza perché so che Massimo la prepara sempre al meglio e sono felice perché le ho visto fare quello per cui fondamentalmente è stata presa”.
Attese speranze e sogni di Elisabetta e Tonina
“Non ho aspettative perché -come ho detto durante tutta l’intervista- per me era importante che lei corresse un Palio. Conosco i suoi limiti, le direzoni che prendono alcune dirigenze nella scelta dei cavalli e i giochi che ci sono intorno quindi non ho grandi aspettative per quanto riguarda ulteriori Palii da correre o meno. Tutto ciò che verrà sarà positivo nel bene o nel male perché in ogni caso noi il nostro obiettivo insieme l’abbiamo raggiunto. In questo momento per attese speranze e sogni rivolgo tutto all’idea di rivedere il tufo in Piazza, di risentire gli zoccoli dei cavalli in Città e quindi per Elisabetta e per Tonina il sogno è quello di ritornare presto dove per noi c’è vita: in Piazza a correre il Palio poi il resto verrà da sé.”