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Intervista di Sara Porru.
Siamo nel mese di maggio e anche a Ferrara questo mese tinge questa città di Primavera: la nostra è sempre una chiassosa primavera colorata. E’ incredibilmente bella.
Vivrei la mia Ferrara a Maggio ogni giorno della mia vita e so bene che vi state chiedendo se io stia scrivendo un articolo di Palio o un saggio su quanto sia bella la mia Ferrara… a Maggio… Vi chiedo di pazientare, sedervi di fronte ad una tazza di caffè fumante e leggermi perché questo articolo parla di Palio e parla di emozione. Leggetele qui, con me, in questo colloquio con un Amico, un uomo di Palio, una persona che ha vissuto il palio per tutta la vita e che ancora lo vive e lo ama come quando era bambino.
Perché il Palio è questo, per chi lo ama, una vita di emozioni, cambiamenti e colori. Il mese di Maggio a Ferrara con i nostri cuori che battono al ritmo scandito dal suono dei tamburi, bandiere colorate che volano in cielo, bambini che corrono, suoni sordi di zoccoli sul manto morbido della nostra piazza Ariostea.
Sedete anche voi, quindi, come Stefano Negrini, Ex Capitano del Borgo San Giacomo, e me, a godervi queste emozioni. Stefano è nell’ambiente del Palio da Sempre, difatti la prima sede della contrada Borgo San Giacomo, era presso la parrocchia dell’ Addolorata, a pochissimi passi da casa sua, e quindi la sua vita ha sempre coinvolto, in ogni modo, la Contrada.
Ed è qui che il vero racconto comincia, con una mia domanda “ Stefano, raccontamelo, il tuo Palio, prima da contradaiolo e poi da Capitano di Contrada (che a San Giacomo si usa chiamare Barbaresco), voglio le tue emozioni, i racconti e le tue esperienze, raccontami i cambiamenti e cosa ne pensi.” “Sono entrato in contrada quando il palio si svolgeva tutto in una sola giornata. La domenica mattina si faceva la sfilata ed al pomeriggio si correvano i 4 Palii: San Romano – Rosso – Corsa dei Putti San Paolo – Verde – Corsa delle Putte San Maurelio – Bianco – Corsa delle Asine San Giorgio – Dorato – Corsa dei Cavalli Quattro corse, quattro salti al cuore per ogni contrada… In tanti anni, la corsa che ha subito più cambiamenti è stata quella dei Cavalli, difatti dal 1971 fino al 1986 i cavalli correvano in batterie da due, dal 1987 al 1990, si correvano in batterie da quattro; nel 1991 si è corso un palio senza la rincorsa con tutti e otto i cavalli in piazza, dal 1992 è stata introdotta anche la Rincorsa.
Dal 2007 abbiamo il cambiamento più radicale, infatti vengono introdotti i mezzi per costruire una pista che possa essere confortevole per gli animali, ma soprattutto viene creato un vero e proprio protocollo di tutela equina che anticipa la Legge Martini sulla tutela animale. Dallo scorso anno, abbiamo il cambiamento del “giorno” difatti dal 2023 il Palio di Ferrara è corso in notturna, al sabato sera anziché la domenica.
Spettacolare, davvero, ma per i “vecchi del Palio” il Palio è l’ultima domenica di Maggio! Personalmente sono d’accordo, anche se devo dire che il fascino di una piazza gremita di gente che sobbalza ad ogni sorpasso, è davvero qualcosa di incredibilmente suggestivo.
Gli altri Palii non hanno subito molti cambiamenti, vediamo i Palii di Putte e Putti che vengono corsi tra ragazzi fino ai 16 anni e la corsa delle Asine ha visto già da un po’ di anni, l’apertura delle corse agli asini maschi, ma solamente castrati. Credo che sia una tradizione importante che deve essere ben salvaguardata, un grande ruolo devono averlo le Contrade, che devono radicarsi ulteriormente nel territorio.
"E' una grande verità, questa. Il Palio deve essere salvaguardato, una grande tradizione, che dobbiamo continuare a "fare bene" e se possibile anche meglio. Spesso le contrade organizzano manifestazioni durante tutto l'anno, e questo è uno dei metodi per far conoscere il Palio un po' a tutti, anche a chi si è appena trasferito qui. Perchè tutto questo è cultura, è storia, e una storia non la si può lasciare andare. Mai. “Ti ho conosciuto come mio Barbaresco, il Capitano. Ti posso dire che, se ho imparato a capire di Palio - Quel poco che ne capisco, va bene lo scrivo ok??? - , è merito anche tuo, soprattutto perché quando parli di cavalli ti brillano gli occhi, quindi ti chiedo qualcosa che mi sono sempre chiesta: Cosa pensa il Barbaresco durante i giorni del Palio, ovviamente non sto parlando di scelte tecniche, ma di emozioni, lo so che con te è difficile perchè talvolta sei indecifrabile, ma so che anche tu hai provato qualcosa! Quali sono le emozioni che vorresti rivivere e quali invece non vorresti più provare?” “Le emozioni fanno parte dell’essere umano, e anche se non sembra pure io ne ho provate; Quando facevo il Capitano, ho sempre creduto che emozionarsi fosse un limite, un impedimento alla razionalità che deve prevalere se si vuole portare a termine un progetto. Non riuscivo ad emozionarmi nemmeno quando rivedevo la corsa, perché ero concentrato a controllare se tutto fosse andato secondo i miei piani. Se dovessi però sintetizzare una emozione con una parola, userei ORGOGLIO.
L’Orgoglio, quello di aver rappresentato un popolo come Borgo San Giacomo, e forse è proprio l’emozione di un Capitano di ogni contrata, l’orgoglio di rappresentarla, l’unica emozione che mi sono permesso dall’inizio alla fine dei palii. Mi rendo anche conto che da quando il Capitano è un altro, le mie emozioni sono molto meno controllate però… Le emozioni che non voglio più rivivere non te le dico, perchè non le voglio più rivivere!” E dovreste vederlo, quel sorrisino che ha sulla faccia…. Perché Borgo San Giacomo ha vinto il palio dei cavalli nel 2022 con Francesco Caria su Arsenicolupen e nel 2023 sempre Francesco Caria su Bagoga, con il Capitano Fabio Piatto.
E qui vi calo una delle mie, di emozioni, per un contradaiolo, guardare arrivare il proprio cavallo in testa all'ultimo giro è inebriante. Sei ubriaco di felicità. Hai solo una cosa in testa, quel Baio che incorona un intero popolo, e non sai se ridere, o saltare, o piangere di gioia, baciare quel grosso naso equino, abbracciarlo e dirgli "Grazie Creatura Divina".
Perchè i cavalli fanno questo effetto. Potenti e meravigliosi, eleganti e forti. Li amiamo questi cavalli, fino a ricordare il loro nome per sempre. Io, l'anno scorso, mi sono addirittura sentita male, non avevo più il cuore, avevo .... orgoglio. Orgoglio è l'emozione del Palio, qualunque sia il posto all'interno della contrada, è orgoglio. Perchè ti possono togliere tutto, ma non possono toglierti questa passione da dentro. Questo è Palio, Orgoglio. Ed è con una Vox Populi che voglio terminare questo viaggio: esiste una leggenda metropolitana che viene narrata ai “piccoli” e a tutti coloro che si avvicinano alla contrada in età adulta… la leggenda del De Domo Este.
Il De Domo Este è un drappo unico e solo, che viene consegnato al vincitore del Palio dei Cavalli, Il Dorato Palio di San Giorgio, per poi essere portato l’anno successivo, in trionfo, dalla stessa contrada vincitrice che sarà alla guida del corteo storico.
La leggenda, che, come tale non è scritta da nessuna parte, narra che, se una contrada dovesse vincere consecutivamente il Palio di San Giorgio per tre anni a seguito oppure quando una contrada fa sue tutte e quattro le corse in un solo anno, allora questo De Domo Este, potrebbe essere trattenuto dalla contrada per sempre (con la promessa di farne uno uguale!!!).
Mi ha sempre incuriosita questa storia, raccontamela, ancora una volta, Ste… “ E’ vero, esiste questa leggenda, questa vox populi, ma non è niente di assodato! Non è mai capitato, e quindi… dovremo aspettare”. “E’ per scaramanzia, celia o altro, come al solito mi rispondi a metà, vero Ste?" "Certamente!" Esattamente così: Stefano chiude così, senza dirmi niente… mi sa che ci dovremmo accontentare… Ed io chiudo abbracciando il mio amico, e ringraziandolo per questo prezioso tempo che mi ha concesso.... Vi ho raccontato un po' di noi, un po' di ciò che facciamo, quindi, perché non venire a vedere il Palio il 25 Maggio a Ferrara? Non vi prometto faville, ma vi prometto otto popoli fieri, accoglienti e felici di far conoscere questa grande tradizione agli altri.
Non vi prometto “sorrisi” durante le corse (siamo tutti sempre molto tesi durante il Palio), ma quello che vi posso promettere è che le contrade più o meno grandi vi regaleranno una grande ospitalità: vi prometto le notti di Maggio, quel maggio suonato e cantato al ritmo dei timpani e dei rullanti; maggio scandito dal calpestio di zoccoli di cavalli e asine e dai piedini veloci e leggeri dei nostri putti e putte. Quel maggio grande, un maggio colorato… Maggio di sorrisi e lacrime, di festa, di Orgoglio, di canti ininterrotti e gavettoni pieni d’acqua tra i vari popoli. Quelle notti del mese del Maggio Ferrarese, le notti indimenticabili!.
Sara Porru